Domani riaprono le Società FITARCO

Tipo: Fitarco Disciplina: Varie
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Lunedì 25 maggio, i sodalizi arcieristici potranno far tornare i tesserati sulla linea di tiro

E’ finalmente arrivato il momento di tornare sulla linea di tiro. Dopo tanta attesa per le restrizioni dovute al lockdown conseguente alla pandemia di Covid-19, gli arcieri italiani avranno finalmente la possibilità di allenarsi e fare centro sui campi delle Società italiane a partire da  lunedì 25 maggio. 

Come aveva già comunicato il Presidente Scarzella lo scorso 16 maggio, tutti i sodalizi federali che hanno svolto in questi giorni le operazioni di sanificazione e si sono attrezzati per informare i tesserati sul comportamento da tenere sulla linea di tiro potranno tornare a far svolgere l’attività arcieristica sui loro campi.

A tal proposito sarà molto importante il comportamento di ciascuno per riavviare gli allenamenti seguendo le linee guida “igienico-sanitario-logistiche” pubblicato dalla Federazione nei giorni scorsi (vedi allegato in fondo alla news).

Sono state inoltre inviati a tutte le Società, attraverso il supporto dei Comitati Regionali, due manifesti che illustrano come gestire la presenza degli arcieri sui campi, quello elaborato dalla FITARCO e quello del Ministero dello Sport (vedi allegati in fondo alla news).

Basterà quindi tenere a mente le regole, rispettare il “distanziamento sociale” e utilizzare in ogni occasione il “buon senso” affinché si possa ricominciare a gioire praticando il tiro con l’arco nelle Società, ricordandoci sempre che in questa “Fase 2” sono in gioco la nostra sicurezza e quella altrui.

Buone frecce a tutti!

Norme di comportamento sui campi di tiro

Perché tirare con l’arco?

di Simone Nucciotti

Bè, non credo di potervi dare LA risposta, la verità esistenziale, ma vi posso dare la mia risposta.

Io ho sempre visto il tiro con l’arco come uno sport affascinante, fatto di piccoli bellissimi movimenti, di concentrazione, di padronanza del proprio corpo e della propria mente. Ma abitando a Cortina non ho mai potuto praticarlo. Quando mi sono trasferito a Trieste per studio, ho approfittato di questa splendida città per togliermi qualche sfizio tra cui provare a tirare. All’inizio proprio per sopire quell’appetito che per anni avevo avuto, poi via via ci sono entrato sempre più. Nell’avvicinarmi a questo sport ho contattato l’ASCAT, ci siamo trovati con Gino e Debby in palestra (allora sotto lo stadio Rocco) mi hanno fatto un rapido briefing iniziale e mi hanno dato in mano l’arco scuola. Un battifreccia a qualche metro di distanza è stato per qualche attimo incredibilmente appagante, tanto da chiedere dopo la prova di poter stare ancora un minuto per un’ulteriore volée. Era come lo immaginavo, forse solo un po’ più difficile di quanto uno si aspetti…! Via via ho seguito il corso, ho cominciato ad acquistare la mia attrezzatura aiutato da Claudio e li ho scoperto anche il mondo dei materiali. Un mondo stupendo ed enorme per uno “smanettone” come me. Ho imparato a farmi le frecce, a farmi le corde, a fare il tuning di un arco e piano piano sto imparando anche a fare qualche punto…!

Ciò che ho trovato comunque superava le aspettative. A Trieste studiavo in conservatorio, un percorso bellissimo, ma molto impegnativo. Ho passato periodi in cui avevo un gran bisogno di liberare la testa e in quei momenti prendevo il mio arco, andavo nel nostro splendido campo, e tiravo. Avevo scoperto che il tiro con l’arco richiede una tale concentrazione, un tale ascolto del proprio corpo che necessariamente dovevo abbandonare il resto. E dopo ogni sessione di tiro ne uscivo rinvigorito, rinfrescato nella mente e nel corpo.

Dopo qualche anno lo vedo come un’attività davvero completa, necessita di una struttura fisica solida (si, più di quanto si pensi), di quella che qualcuno chiama memoria muscolare, di un’attenzione ai propri movimenti e in generale una grande propriocezione. Accanto a questo ho trovato anche delle bellissime persone con le quali ho passato dei momenti davvero stupendi.

Qualcuno chiederà il motivo di questa risposta a una domanda che nessuno ha fatto… Forse la domanda l’ho posta io, e in questo periodo che di tempo ce n’è stato tanto anche per riflettere, tra una freccia e l’altra (mi sono organizzato un po’ in casa un po’ sul prato) ci ho pensato un po’ su e questi sono i miei pensieri, i miei ricordi. Un bel bagaglio dal quale partire per un viaggio, quello di uno sport, che in un certo senso non finisce mai.

Covid19: la Fitarco e altre 10 Federazioni si rivolgono al Governo Nazionale

22/04/2020

 

Il comunicato congiunto di 10 Federazioni Sportive che si rivolge al Governo Nazionale per richiedere un intervento finanziario a protezione delle Società e dell’attività di base

Prevedere un intervento finanziario rivolto alle associazioni sportive dilettantistiche sin dal decreto “Cura Italia” in discussione in Aula in questi giorni, sbloccare i fondi già stanziati e vincolati per il progetto Sport Di Tutti ed assicurare la certezza della contribuzione statale per il prossimo anno. E’ questo quanto richiesto da alcuni rappresentanti del mondo dello sport, chiamati a fronteggiare, così come l’intero Paese, il momento più difficile della storia recente.

Le prime bozze del decreto “Cura Italia” non sembrano tenere in considerazione un movimento, quale quello dello sport italiano che influisce, considerandone anche l’indotto, per il 3,8 % del PIL.

Chiediamo al Presidente del Consiglio, al Ministro competente ed all’interno Governo di riconoscere, allo sport di base, che si fonda sul quotidiano impegno di milioni di praticanti, quel ruolo importante non solo sul piano economico ma anche e soprattutto su quello sociale.
La pandemia sta mettendo a serio rischio la sopravvivenza delle società sportive che rappresentano sia il terreno fertile da cui germogliano i campioni di domani e sia il veicolo di trasmissione più immediato ed efficace dei valori del vivere civile e della convivenza sociale.

I primi interventi predisposti dal Governo hanno rappresentato per lo sport azzurro una boccata d’ossigeno che però rischiano di essere insufficienti.E’ necessario adesso intervenire in maniera tempestiva e strutturale.

E’ per questa ragione che chiediamo di prevedere, all’interno dei 25miliardi che rappresentano il plafond del decreto “Cura Italia”, lo stanziamento di somme che possano rappresentare un’immissione di liquidità che, attraverso le Federazioni sportive, possono giungere immediatamente alle società di base che rappresentano la colonna vertebrale dello sport azzurro.

Inoltre, chiediamo di svincolare i fondi già stanziati per il progetto “Sport di Tutti” e che rischiano di rimanere dormienti nei nostri bilanci federali in quanto non potranno essere messe in atto quelle iniziative alle quali erano destinati. Si tratta di somme importanti e che potrebbero essere utili quale ulteriore sostegno alle nostre realtà sportive.

Ma, come ogni sportivo sa, i risultati di domani si costruiscono con una corretta programmazione. A tal fine, chiediamo al Governo una dichiarazione che possa garantire la continuità degli stanziamenti destinati allo sport anche per il prossimo anno che ci vedrà porci l’obiettivo di onorare il Paese ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo.
In questo percorso, sin da subito, esprimiamo l’esigenza di avvertire la vicinanza del Governo al mondo dello sport con azioni concrete che passino dallo stanziamento di fondi fondamentali per la sopravvivenza dell’intero movimento ed anche da una auspicata concertazione ed attività di ascolto di tutte le componenti dello sport italiano, attraverso il CONI ed il Comitato Italiano Paralimpico.

Federazione Italiana Tiro con l’Arco
Federazione Italiana Canoa Kayak
Federazione Italiana Canottaggio
Federazione Italiana Cronometristi
Federazione Ginnastica d’Italia
Federazione Italiana Hockey
Federazione Italiana Pesistica
Federazione Italiana Scherma
Federazione Italiana Sport Invernali
Federazione Italiana Vela
Federazione Italiana Biliardo Sportivo

Decise le nuove date dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo

30/03/2020

 

Tokyo 2020: decise le nuove date per il 2021. I Giochi Olimpici si disputeranno dal 23 luglio all’8 agosto e i Giochi Paralimpici dal 24 agosto al 5 settembre del prossimo anno.

Il CIO, l’IPC e il Comitato Organizzatore di Tokyo 2020 hanno definito le nuove date in cui si disputeranno Olimpiadi e Paralimpiadi.
La comunicazione fa seguito alla decisione dello scorso 24 marzo di posticipare al 2021 i Giochi a causa del propagarsi della pandemia di Coronavirus.
Le nuove date saranno per i Giochi Olimpici 23 luglio-8 agosto, mentre per le Paralimpiadi 24 agosto-5 settembre.

Quella di far disputare i due eventi la prossima estate è la soluzione migliore“, ha detto il Presidente FITARCO Mario Scarzella, che aggiunge: “Ora dovremo riprogrammare con World Archery e World Archery Europe i calendari mondiali ed europei per definire le nuove date delle gare, comprese quelle di qualificazione olimpica. Questa scelta permetterà agli azzurri di preparasi al meglio per ottenere le qualificazioni che ancora ci mancano: i pass delle due squadre per le Olimpiadi, 2 pass nel W1 e 1 nel ricurvo maschile per le Paralimpiadi. In generale, sia per noi che per i nostri avversari, ci sarà quindi il tempo per prepararsi al meglio per questo fondamentale appuntamento che è slittato al 2021 a causa della pandemia di Covid-19“.

(dal sito CONI.IT)
I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 si disputeranno dal 23 luglio all’8 agosto 2021. Questa la decisione assunta oggi dal CIO, dal Comitato Organizzatore, dal Governo Metropolintano e dal Governo Giapponese. Contestualmente, con il Comitato Paralimpico Internazionale è stato stabilito che i Giochi Paralimpici si svolgeranno dal 24 agosto al 5 settembre.
L’ufficialità è arrivata dopo una conferenza telefonica, alla quale hanno partecipato il Presidente del CIO Thomas Bach, il Presidente di Tokyo 2020 Mori Yoshirō, il Governatore di Tokyo, Koike Yuriko e il Ministro olimpico e paralimpico Hashimoto Seiko.

Le nuove date sono state definite sulla base di tre considerazioni principali e in linea con i principi stabiliti dal Comitato esecutivo del CIO il 17 marzo 2020  – confermati nella riunione di oggi – con il supporto dei Comitati Olimpici Nazionali e delle Federazioni Sportive Internazionali Estive.
1. Proteggere la salute degli atleti e di tutti i soggetti coinvolti e supportare il contenimento del virus COVID-19.
2. Tutelare gli interessi degli atleti e dello sport olimpico.
3. Il calendario sportivo internazionale globale.

La decisione offre alle autorità sanitarie e a tutte le parti coinvolte nell’organizzazione dei Giochi il tempo necessario per affrontare uno scenario in costante cambiamento e gestire l’interruzione causata dalla pandemia di COVID-19.
Le nuove date, che cadono esattamente un anno dopo quelle inizialmente previste per il 2020 (Giochi olimpici: dal 24 luglio al 9 agosto 2020 e Giochi paralimpici: dal 25 agosto al 6 settembre 2020) garantiranno tempo sufficiente, tra l’altro, per completare gli eventi di qualificazione olimpica. Confermati altresì i pass ottenuti dagli atleti a livello individuale e le carte olimpiche già attribuite ai vari Paesi, per effetto dei risultati delle gare che davano accesso alla manifestazione a cinque cerchi.

Soddisfatto il Presidente del CIO, Thomas Bach.”Voglio ringraziare le Federazioni Internazionali per il loro supporto unanime e i Comitati Olimpici Nazionali per l’ottima collaborazione e il loro sostegno nel processo di consultazione degli ultimi giorni. Vorrei anche ringraziare la Commissione Atleti del CIO, con la quale siamo stati in costante contatto. Con questo annuncio, sono fiducioso che, collaborando con il Comitato Organizzatore di Tokyo 2020, il governo metropolitano di Tokyo, il governo giapponese e tutti i nostri stakeholder, possiamo affrontare questa sfida senza precedenti. L’umanità si trova attualmente in un tunnel buio. I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 possono essere una luce alla fine di questo tunnel“.

Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente del Comitato Organizzatore di Tokyo 2020, Yoshiro Mori. “Ho proposto di ospitare i Giochi tra luglio e agosto 2021 e apprezzo molto il fatto che il presidente Bach, dopo aver discusso questa possibilità con i vari stakeholder abbia gentilmente accettato la mia proposta. È necessario un certo periodo di tempo per la selezione e la qualificazione degli atleti, per il loro allenamento e la loro preparazione: in termini di trasporto, organizzazione di volontari e fornitura di biglietti, oltre alla situazione COVID-19, riteniamo che la cosa migliore sia stata riprogrammare i Giochi esattamente nelle stesse date previste inizialmente per il 2020“.